Nove giorni all’insegna della cultura e della qualità della vita. Un forum internazionale, 40 convegni e tavole rotonde, 7 Lectio Magistralis, mostre e installazioni che hanno contaminato tutta la città. Arte, industria creativa e paesaggio, i macro temi attorno ai quali si è concentrata la seconda edizione della Biennale Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali. Nata da un’idea di Giovanni Gentile, presidente della Fondazione Florens, la manifestazione è stata un laboratorio internazionale di economia e cultura.
La croce di Paladino
Tra le mostre, la Croce di piazza Santa Croce, una monumentale opera d’arte contemporanea: una enorme croce di marmo bianco con dimensioni di 80 x 50 m ideata da Mimmo Paladino. Una spettacolare installazione urbana realizzata disponendo grandi blocchi di marmo di varie dimensioni sui quali l’artista ha inciso simboli arcaici, figure, volti e arti del suo repertorio creativo. Segno religioso ma anche culturale, la croce ha trovato a Firenze la sua terra più feconda. Paladino ha ripensato questo simbolo oggi: lo ha assemblato con giganteschi frammenti, lo ha reso ingombrante e imponente, lo ha scolpito nel materiale più nobile e antico, lo ha fatto dialogare con la basilica e con la città, lo ha inscritto con un racconto fatto di segni ancestrali, di tracce di un’umanità ferita, provata, disorientata e disillusa ma che ha la sua salvezza nelle proprie origini, nelle radici del mondo e dell’uomo. Come uno sciamano, Paladino ha inciso il suo totem. Ma se la croce che Costantino aveva visto in sogno era un’egida di vittoria, quella di Paladino è stata un monito dal quale occorre ripartire se si vuole che ci sia qualche speranza di salvezza e di rinascita.
In mostra, i crocifissi più importanti al mondo
Nell’anno in cui l’Occidente cristiano ricorda la visione di Costantino (una croce apparsa nel cielo prima della battaglia di Ponte Miglio) l’attenzione al segno centrale del Cristianesimo è quasi doverosa. Per questo, nel Battistero di Santa Maria del Fiore, sono stati esposti per la prima volta insieme, i crocifissi lignei di Donatello, Brunelleschi e Michelangelo per consentire una riflessione sulla scultura religiosa del Quattrocento fiorentino.
Mysterium Crucis, inaugurato dal Cardinale S.E. Giuseppe Betori, Arcivescovo metropolita di Firenze. Per la prima volta si sono voluti riunire nel Battistero di San Giovanni i tre crocifissi lignei più importanti al mondo, capolavori d’arte sacra, per consentire una rilettura dell’intera vicenda.
Contemporaneamente, in Piazza San Giovanni, ha preso vita un’installazione di decoro urbano Il Giardino degli Ulivi con oltre 70 ulivi secolari, disposti a scacchiera, in armonia con le linee del Battistero e della Piazza. L’ulivo, pianta tipica del paesaggio toscano, richiama le Scritture evocando l’immagine dell’orto del Getsemani. Ma ha anche un valore come bene agroalimentare, simbolo di attenzione e salvaguardia della propria cultura e identità paesaggistica.